Si parla di Proof-of-Work (indicato anche con la sigla PoW) l’algoritmo di consenso che sta alla base della rete blockchain (per saperne di più, visita questo link).
Proprio nella blockchain si usa per confermare le transazioni e produrre nuovi blocchi della catena.
Questo tipo di struttura spinge i miner a competere tra loro aiutando ad elaborare gli scambi di valute (e loro in cambio ottengono una ricompensa).
Alla base della struttura ci sono dei problemi matematici che devono essere risolti e possono essere di vario tipo:
- Funzione di hash (significa sia “problema matematico” che “soluzione”): bisogna trovare un input partendo da un output
- Scomposizione in numeri primi: bisogna rappresentare un numero come moltiplicazione di altri due numeri
- Guided Tour Puzzle Protocol: bisogna trovare una catena specifica iniziando da una stringa alfanumerica
Man mano che la rete si ingrandisce i problemi aumentano e l’algoritmo ha bisogno sempre di più potenza per risolvere tutto, senza contare che i .
E ciò influisce sulla blockchain, poiché la velocità e l’esattezza dipendono proprio dalla difficoltà dei problemi:
- Se i problemi sono troppo complicati c’è il rischio che la blockchain rallenti e gli scambi potrebbero bloccarsi
- Se i problemi sono troppo facili, invece la blockchain sarebbe veloce ma molto più vulnerabile ad attacchi esterni
Una volta trovata la soluzione, però, ogni macchina che partecipa deve essere in grado di poter verificare che sia quella corretta, seguendo un principio fondamentale della blockchain: la trasparenza.
La difficoltà del problema dipende da:
- Numero di utenti
- Potenza di calcolo disponibile
- Carico della rete
La hash di ogni blocco contiene anche quella del blocco precedente, aumentando la sicurezza ogni volta e proteggendola sempre di più da attacchi informatici.
Tra le criptovalute più famose che usano questo procedimento ci sono sia Bitcoin che Ethereum.
Tuttavia Ethereum in questo periodo sta cambiando protocollo passando proprio Proof of Stake, ne abbiamo parlato proprio nell’articolo dedicato a quanti Ethereum esistono.