Scopri il mondo delle Criptovalute. Qui sotto trovi gli argomenti più importanti del settore.
Da due anni a questa parte è esploso il fenomeno delle criptovalute.
In realtà esistono da circa dieci anni, a seconda di quale momento si considera come vero e proprio punto di partenza.
Iin ogni caso, ci sono ancora molte persone che tra valute crittografate, blockchain, Bitcoin e via discorrendo fanno molta confusione.
Se sei tra questi, sei sulla pagina giusta.
In questa guida ti spiegheremo inun modo semplice e lineare che cosa siano e come funzionino le criptovalute.
Una criptovaluta è una moneta digitale, quindi che non si presenta in nessun modo come moneta o banconota.
Per essere definita in questo modo deve rispettare dei parametri molto precisi, altrimenti non ci sarebbe differenza tra queste e il denaro virtuale utilizzato su Farmville: per capirli in un modo semplice, basta ragionare sulla parola stessa.
“Criptovalute“, ovviamente, è una crasi tra”crittografia” e “valute“.
Comprendere perché siano “valute” è molto semplice.
Una valuta è uno strumento che può essere scambiato in cambio di beni o servizi, esattamente come con gli euro si possono comprare macchine, case e scarpe.
Una criptovaluta, per essere realmente definibile tale, deve quindi essere in grado di essere scambiata per altri beni o servizi.
Soprattutto devono poter essere scambiate per denaro tradizionale.
Capire la crittografia è più difficile.
Più avanti nella guida la approfondiremo meglio, ma per ora possiamo darne una linea di base.
Crittografare un messaggio significa renderlo incomprensibile a chiunque non abbia la chiave per decrittografarlo: il concetto è identico a quando da bambini usavamo un alfabeto segreto per mandare i bigliettini al nostro amico, che sapeva come leggerlo; se la maestra avesse intercettato il bigliettino non sarebbe riuscita a comprenderlo, mentre il nostro amico sì.
Le criptovalute usano la crittografia per rendere sicure le transazioni.
É come guardare una banconota per capire se questa sia vera o falsa.
Non essendoci banconote nell’economia virtuale, ogni criptovaluta ha un suo sistema di crittografia con cui comprende se le transazioni siano effettuate tramite vere criptovalute oppure no.
Questo processo avviene in un modo molto complesso, che dopo prenderemo meglio in esame.
Per il momento è sufficiente dire che la crittografia, per una valuta elettronica, è come il controllo delle banconote per le valute tradizionali.
A proposito, quelle valute vengono definite valute fiat, per cui da ora potresti trovare questo termine anziché “tradizionali”.
Puoi capire meglio alcuni aspetti delle criptovalute confrontandole con le valute fiat.
Per un utente comune, la differenza può essere minima perché l’uso che fa delle sue monete è simile in entrambi i casi: le ottiene e le spende per comprare oggetti, prodotti e servizi.
La differenza però è abissale nel modo in cui una criptovaluta viene creata, gestita, controllata e soprattutto nel modo in cui essa aumenta o diminuisce il proprio valore.
Parlando dicome vengono create:
Da questa prima distinzione appare già chiaro come i due tipi di conio si distinguano per venire uno dall’alto ed uno dal basso.
Tu devi usare gli euro quando vai al supermercato perché sei nato in Italia e la legge prevede che quella sia la valuta con cui si scambiano beni e servizi.
Invece tu puoi usare una certa criptovaluta perché hai deciso di aderire al progetto, ti piace ed intendi usare quello strumento per pagare.
Sul sistema di controllo si evidenzia uno dei più sostanziali cambiamenti tra l’economia tradizionale e quella delle criptovalute.
Questa è una delle prime differenze che si sottolineano sempre:
Criptovalute e valute fiat sono sostanzialmente diverse anche nel modo con cui il loro valore oscilla.
Se il tuo obiettivo è quello di investire, dovrai abituarti alla logica con cui ciò avviene:
A riguardo di quello che abbiamo detto sull’oscillazione del valore delle criptovalute, tuttavia, dobbiamo tener conto che sarebbe impossibile verificare in ogni istante il numero di compratori e venditori per comprendere le cifre che sono disposti ad accettare.
Per questo esistono gli exchange, delle piattaforme in cui venditori ed acquirenti piazzano i loro ordini.
All’incontro tra le loro richieste pensano direttamente gli exchange, che però tra loro possono mostrare prezzi diversi per via dei diversi ordini; non esiste la quotazione ufficiale di una certa criptovaluta, non essendoci una Borsa presso cui esse sono quotate, ma facendo la media dei prezzi sui principali exchange è possibile comprendere il valore attuale di mercato – determinato da domanda e offerta – con infinitesimale approssimazione.
Un’ultima fondamentale distinzione tra criptovalute e valute fiat riguarda il modo con cui esse vengono distribuite sul mercato.
Ricorda anche questo:
Adesso che abbiamo chiarito che cosa siano le criptovalute, possiamo concentrarci su quale sia il loro meccanismo di funzionamento. Dal momento in cui vengono create fino a quello in cui tutti i token sono stati distribuiti e le transazioni avvengono quotidianamente, vediamo come si sviluppa il ciclo di vita di una criptovaluta.
Quando gli sviluppatori ritengono di aver finito il loro lavoro, sono pronti a lanciare la loro nuova criptovaluta.
A questo punto avviene la ICO, ovvero Initial Coin Offering, il processo con cui le prime persone ne entrano in possesso. Solitamente si utilizzano dei siti web come GitHub per far conoscere il progetto e lanciarlo presso gli investitori desiderosi di acquistare le monete; questi versano una certa quantità di altre criptovalute (es. 5.000 Bitcoin) ed ottengono in cambio una certa quantità di quella nascente (es. 500.000 EsempioCoin).
Se 5.000 Bitcoin hanno comprato 500.000 EsempioCoin, significa che un EsempioCoin vale a questo stage della sua esistenza 5.000/500.000 = 0.01 Bitcoin.
Il tasso di conversione in Bitcoin, Ethereum o altra criptovaluta già conosciuta è fondamentale, perché consente di determinare il cambio con le valute fiat.
Se un Bitcoin in quel momento vale 8.000 euro ed un EsempioCoin vale 0,01 Bitcoin, allora un EsempioCoin vale 8.000 x 0,01 = 80 euro.
Da questo momento esiste un primo nucleo di persone in grado di scambiarsi tra loro la criptovaluta appena nata in cambio di beni o servizi.
Ora che è possibile effettuare delle transazioni con la nostra EsempioCoin, vediamo cosa contraddistingue il modo con cui esse sono effettuate rispetto a quanto siamo abituati a vedere con le valute fiat.
Prima di tutto, chiunque intenda utilizzare questa valuta dovrà essere connesso con lablockchain su cui essa viaggia.
La blockchain è una catena di blocchi, come suggerisce il nome, ed ogni blocco è composto da dati sulle transazioni avvenute.
Tutte le persone connesse hanno una copia della blockchain, che possono vedere in ogni istante; essa raccoglie le transazioni avvenute fin dall’inizio della storia della criptovaluta ecresce aggiungendo blocchi su blocchi man mano che avvengono nuove operazioni.
Se tutti hanno una copia della blockchain, questo vuol dire che tutti possono vedere esattamente chi ha pagato chi e anche quale cifra è stata pagata.
Giusto? No.
Prima di essere aggiunte alla catena, tutte le transazioni vengono crittografate e dunque rese incomprensibili; il blocco successivo userà un sistema di crittografia diverso per mascherare i dati, così da rendere del tutto inutile cercare di decriptare un blocco.
Poiché tutti hanno una copia della blockchain, in ogni caso, nessuno ha un monopolio su di essa e qualsiasi tentativo di modificarla con un attacco informatico sarà inutile (questo non significa che le criptovalute siano esenti da vulnerabilità, ma non è attaccando la blockchain che si minaccia una cryptocurrency).
Se tutte le monete fossero emesse durante la ICO, non ci sarebbe più la possibilità di acquisire degli EsempioCoin se non quella di comprarli da chi li ha già ricevuti.
Questo significa che se gli acquirenti iniziali abbandonassero EsempioCoin, dimenticandoselo in un cassetto, la nostra criptovaluta rischierebbe di morire per mancanza di venditori che cedano le monete a qualcuno di realmente interessato ad usarle.
Per evitare che ciò avvenga, ogni criptovaluta ha un algoritmo che programmanuove emissioni ad intervalli regolari di tempo.
In questo caso non è necessario versare del denaro – tradizionale o crittografato – per ottenere nuove monete.
Queste vengono distribuite in automatico a tutte le persone che rispecchiano certi parametri.
I parametri in questione possono essere diversi, ed è necessario ipersemplificarli per renderli tutti comprensibili in questa guida:
Abbiamo detto che fin dal momento della ICO, una criptovaluta ha sempre un valore ben assegnato che continua ad oscillare in base al numero di monete ed alla capitalizzazione.
Con capitalizzazione, si intende l’ammontare complessivo di denaro investito dalle persone per comprare le monete; come dicevamo prima, dividendo la capitalizzazione per le monete si ottiene sempre il tasso di cambio.
La capitalizzazione si può esprimere in Bitcoin, in euro, in dollari o in qualsiasi altro modo identificando il tasso di cambio nei confronti di qualsiasi bene comprabile e vendibile sul pianeta.
Come si fa, però, a far si che la nostra nuova criptovaluta possa essere davvero scambiata sul mercato?
Avere un tasso di cambio sarebbe inutile se non ci fosse un luogo dove poter effettivamente effettuare gli scambi.
Per questo esistono gli exchange di criptovalute, dei siti web che permettono a tutti coloro che desiderano comprare criptovalute di trovare dei venditori, e viceversa.
Poiché queste piattaforme hanno volumi di ordini di compravendita diversi, potrebbero esserci differenze tra i tassi di cambio applicati dall’una e dall’altra.
Gli exchange guadagnano una piccola commissione sulle transazioni avvenute tramite le loro piattaforme, esattamente come fanno icambiavalute che si trovano comunemente negli aeroporti e nelle stazioni.
Solitamente offrono poi altri servizi di contorno ai clienti, come la possibilità di mantenere le proprie criptovalute su un wallet gratuito offerto dall’exchange.
Wallet, proprio così: anche le valute crittografate hanno bisogno di un portafoglio sicuro dove stare e questo sarà proprio il nostro prossimo argomento.
Sembra strano che le criptovalute, degli asset completamente intangibili, possano essere associati al concetto di portafoglio che è tipico dei contanti.
Per comprendere come funzioni l’archiviazione delle criptovalute, ragioniamo intanto sul modo in cui queste si presentano: una certa quantità di criptovalute è rappresentata da un codice crittografato.
Visualizza nella tua mente una stringa di numeri e lettere, che però può valere milioni di euro: è esattamente quella stringa che devi cercare di mettere al riparo da chiunque possa cercare di rubarla.
Tecnicamente potresti usare qualsiasi sistema per l’archiviazione, potresti persino trascrivere i codici e mantenerli su un foglio di carta nel tuo vero e proprio portafoglio.
Quando parliamo di wallet di criptovalute, però, ci riferiamo a vari tipi di sistemi elettronici che svolgono questa operazione in un modo più comodo e sicuro.
Vediamo in breve quali soluzioni esistono:
Se il nostro EsempioCoin riscuotesse un buon successo, potrebbe attirare l’attenzione di qualche broker.
Non stiamo parlando di un personaggio alla The Wolf Of Wall Street, ma di una piattaforma di trading online che consentirà ai suoi utenti di poter speculare sul valore di EsempioCoin senza possederla.
Com’è possibile?
Grazie ai famosiCFD.
Magari sai già come funzionano, ma essendo di più le persone che non lo sanno ne daremo una breve spiegazione.
I CFD sono dei contratti derivati, il cui valore dipende dall’asset sottostante.
Esistono CFD sulle azioni di Amazon, sul petrolio, sull’euro/dollaro ed esistono anche sulle criptovalute.
Se il nostro EsempioCoin vale 10 euro, anche il CFD su EsempioCoin vale 10 euro.
Nel momento in cui cambia valore la criptovaluta, anche il CFD la segue immediatamente.
A questo punto potresti chiederti come mai non si faccia speculazione direttamente sull’asset, senza passare dai CFD; la risposta è semplice.
Siccome il broker può emettere questi CFD da sé, senza passare da un exchange, le commissioni sono decisamente minori e di conseguenza è possibile fare trading anche sui movimenti molto piccoli dell’asset.
Ci sono anche altre differenze, come la leva finanziaria e il fatto di poter investire a ribasso, che segnaliamo ma ci riserviamo di poter spiegare meglio in una guida specifica altrading sulle criptovalute.
Se ti chiedi quale sia il funzionamento di questi asset, probabilmente vorrai capire anche come mai esistano.
Concludiamo quindi usando le spiegazioni che ci siamo dati prima per comprenderlo.
Le criptovalute, essendo regolate da un algoritmo, non consentono alle politiche umane di decidere le sorti di chi le utilizza.
Nascono dal senso di sfiducia nei confronti delle banche centrali, comerimedio per il controllo centralizzato ed autoritario che esse hanno sul denaro tradizionale.
Essendo totalmente anonime, garantiscono il massimo della privacy a chi le utilizza; in questo sono simili ai contanti, ma non alle carte di credito o ai bonifici bancari i cui dati vengono invece tracciati ed archiviati.
Il funzionamento tramite blockchain garantisce che non vi siano dei server centrali che mediano le operazioni, come avviene ad esempio quando ci si connette ad un tradizionale sito web.
Per questo, non vi è modo di distruggere i server e di conseguenza non vi è modo di distruggere fisicamente le infrastrutture che ne consentono l’utilizzo.
Virtualmente sarebbe possibile distruggere Bitcoin distruggendo i dispositivi di tutti i suoi utilizzatori, ma nella pratica è ovviamente impossibile compiere un’opera di distruzione su così vasta scala.
Da ultimo, qualsiasi transazione in criptovalute ha dei costi minimi, decisamente inferiori a quelli che si sostengono per i normali prelievi in banca e per inviare bonifici.
Se un’azienda può pagare tranquillamente 20 euro di commissioni quando riceve un bonifico dagli Stati Uniti che richiede da 3 a 5 giorni lavorativi per essere processato, con le criptovalute il denaro viene trasferito quasi immediatamente e ad un costo decine di volte inferiore.
Persino PayPal e gli altri portafogli elettronici non sono in grado di operare con così tanta convenienza.